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2022-10-26La trasformazione digitale e i suoi principali vantaggi
La trasformazione digitale è il processo di sostituzione delle modalità e degli strumenti manuali e tradizionali di fare business o di erogare servizi, con alternative digitali. Sia che tale trasformazione avvenga in un’azienda privata o in un’amministrazione pubblica, essa coinvolge tutti gli aspetti dell’organizzazione e non solo quindi quelli tecnologici.
I principali vantaggi della digital transformation sono:
- risparmio;
- semplificazione e snellimento dei flussi di lavoro;
- automazione di attività e procedure;
- dematerializzazione dei luoghi fisici con l’abbattimento di spazi e distanze;
- creazione di ambienti connessi e collaborativi;
- comunicazioni e condivisione di informazioni in tempo reale.
Come si mette in atto la trasformazione digitale
Affinché la trasformazione digitale avvenga pienamente non è sufficiente collezionare dati e introdurre mezzi tecnologici: occorre ripensare la struttura e il funzionamento della propria organizzazione.
Puntare solo sulla tecnologia per attuare il concetto di trasformazione digitale rischia di essere un grave errore. E’ essenziale modificare anche i modelli organizzativi, nonché la mentalità di imprenditori, leader e dipendenti mettendo in atto una vera e propria educazione digitale.
Un altro punto importante per compiere una vera digitalizzazione è quello di assicurare a tutti—sia persone fisiche che organizzazioni—una connessione a Internet di qualità per garantire una crescita inclusiva, ridurre le barriere di accesso all’economia digitale e stimolare l’innovazione e la concorrenza.
Il digitale come garanzia di opportunità, di nuovo modo di fare impresa e di essere cittadini
Il ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colau, durante un’audizione parlamentare ha definito il digitale come “garanzia di opportunità, inclusione e coesione territoriale”, evidenziando poi come la dimensione digitale riesca a “colmare distanze prima impensabili, a connettere idee, persone, imprese e mercati abbattendo barriere e dando opportunità a tutti”.
Il digitale è inoltre un nuovo modo di lavorare, fare impresa ed essere cittadini: la condizione abilitante di un nuovo diritto di cittadinanza, nella pubblica amministrazione come nelle scuole, nella giustizia come nella sanità, nella capacità competitiva come nella sicurezza.
Infine la transizione digitale deve essere concepita come una strategia industriale, geo-strategica e competitiva, in un’ottica europea e atlantica.
La sfida della digitalizzazione
La trasformazione digitale rappresenta una delle sfide più difficili e importanti dei nostri tempi e la pandemia ha fatto emergere tutte le fragilità dell’ecosistema imprenditoriale italiano.
Secondo una ricerca condotta da SVIMEZ il 15% delle imprese italiane rischia di essere estromessa dal mercato. I motivi sono da ricercarsi principalmente nella poca innovazione, nella mancata transizione digitale e nella scarsa attività di export.
Negli ultimi mesi, l’evento pandemico ha contribuito ad accelerare il processo di digitalizzazione che era già in atto e che nel prossimo futuro rappresenterà sempre di più un impegno inderogabile per tutte le organizzazioni pubbliche e private, anche in virtù delle ingenti risorse previste nei piani europei.
Le opportunità del PNRR italiano sul fronte della trasformazione digitale
L’Italia è uno dei Paesi a cui sono state destinate le maggiori risorse economiche previste nei piani europei. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede che il 27% dei fondi a disposizione siano utilizzati per la digitalizzazione e che siano funzionali alla realizzazione delle ulteriori sei missioni che costituiscono il piano:
- Missione 1 – Riduzione dei divari strutturali di competitività, produttiva e digitalizzazione attraverso l’allocazione di oltre 40 miliardi di euro, ripartiti in tre componenti progettuali:
- digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA (9,75 miliardi di euro);
- digitalizzazione, innovazione e competitività nel sistema produttivo (23,89 miliardi di euro);
- turismo e cultura 4.0 (6,68 miliardi di euro);
- Missione 2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica che prevede:
- digitalizzazione della logistica, della filiera agricolo-alimentare, della rete di distribuzione di energia elettrica, dei parchi nazionali, delle reti di distribuzione dell’acqua;
- realizzazione di un sistema di monitoraggio da remoto dei rischi sul territorio;
- realizzazione di una piattaforma aperta accessibile a tutti sulle tematiche ambientali.
- Missione 3 – Infrastrutture per una mobilità sostenibile che prevede:
- digitalizzazione dei servizi di trasporto passeggeri e merci delle Autorità di sistema portuale, dei documenti di trasporto delle merci e dell’informazione aeronautica;
- realizzazione di un sistema digitale interoperabile per il trasporto merci;
- implementazione di piattaforme e servizi di aerei senza pilota.
- Missione 4 – Istruzione e ricerca che prevede:
- interventi volti ad aumentare le competenze digitali del personale scolastico, dei lavoratori e degli studenti per implementare l’erogazione della formazione da remoto;
- realizzazione piattaforme digitali per le offerte di lavoro rivolte agli studenti in possesso di qualifiche professionali;
- digitalizzazione delle procedure di reclutamento;
- realizzazione di scuole innovative e aule didattiche;
- creazione di campioni nazionali ricerca su alcune tecnologie chiavi abilitanti.
- Missione 5 – Inclusione e coesione che prevede:
- potenziamento dei centri di trasferimento tecnologico per segmenti di industria;
- realizzazione dell’interoperabilità dei sistemi informativi dei Centri per l’impiego;
- creazione di una piattaforma per il Sistema nazionale di certificazione della parità di genere;
- valorizzazione delle competenze digitali nel Servizio civile universale.
- Missione 6: Salute che prevede:
- reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale;
- innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio sanitario nazionale.
La digitalizzazione aziendale
La trasformazione digitale dell’azienda può essere intesa come il cambiamento culturale, organizzativo e operativo di una impresa, che si realizza per mezzo dell’utilizzo e l’integrazione consapevole di strumenti, tecnologie digitali, processi e competenze informatiche, investendo in modo sinergico tutte le aree e i livelli gerarchici dell’azienda.
Seppure la tecnologia sia ormai parte integrante della nostra vita, la maggior parte delle imprese stentano ad applicarla ai loro processi aziendali e ciò avviene soprattutto nelle microimprese e nelle PMI.
Questa difficoltà è poi molto più frequente nelle piccole imprese, che si trovano ad affrontare un profondo cambiamento di mentalità, oltre che per la difficoltà di inserire in azienda figure professionali e strumenti tecnologici adeguati allo scopo.
L’azienda digitale e le nuove forme di partecipazione
Digitalizzare processi e documenti comporta una profonda revisione della strategia aziendale e del modo di lavorare e non si limita soltanto all’adozione di tecnologie innovative.
Per trasformare l’impresa in un’organizzazione capace di reagire ad eventuali crisi o cambiamenti del mercato, bisogna puntare sulla semplificazione e interpretare correttamente le necessità di clienti, partner, dipendenti e collaboratori.
Tuttavia, la digitalizzazione aziendale rappresenta una sfida che le imprese sono chiamate ad affrontare se vogliono rimanere competitive in un mercato in costante evoluzione, sfruttando le opportunità offerte dalle nuove tecnologie al fine di automatizzare le attività rendendo i processi aziendali più snelli e veloci puntando a obiettivi e risultati chiave che ottimizzino il business.
L’innovazione digitale in azienda implica forme nuove di partecipazione di dipendenti, collaboratori esterni, fornitori e clienti, che si realizza attraverso spazi di lavoro aperti e condivisi anche a distanza.
Esempi più significativi di queste nuove forme di partecipazione, la cui adozione è stata accelerata anche dalla situazione pandemica, sono lo smart working, le riunioni organizzate in videoconferenza, la possibilità di fornire assistenza ai propri clienti attraverso sistemi di intelligenza artificiale, (chatbot) o alle interazioni che nascono attraverso i social network.
I vantaggi del processo di digitalizzazione delle imprese
Il processo di digitalizzazione delle imprese è quindi una scelta necessaria che offre numerosi vantaggi. I principali sono:
- sostenibilità: con il passaggio dei documenti cartacei in formato digitale e l’archiviazione su piattaforme cloud, si riduce drasticamente l’uso di carta e inchiostro con un beneficio economico, di spazio e riduzione dell’inquinamento ambientale;
- efficienza: strumenti e piattaforme tecnologiche di ultima generazione, aggiornamento delle competenze contribuiscono ad ottimizzare e rendere efficiente l’organizzazione aziendale nonché produttiva e danno nuove possibilità di competere su nuovi mercati;
- sicurezza: le nuove tecnologie digitali permettono di archiviare in sicurezza i dati e attraverso la creazione di copie di backup in cloud, riducendo enormemente il rischio di perdere informazioni , avvolte vitali per la gestione dell’impresa;
- collaborazione e comunicazione efficace: l’accesso ai dati attraverso piattaforme cloud consente di accedere ai dati in modo semplice e veloce, permettendo di condividere informazioni tra i membri dei vari team.
Le principali tecnologie da impiegare per la digital transformation in azienda
Per ottenere pieno vantaggio dalla trasformazione digitale occorre impiegare differenti tecnologie, tra le quali figurano:
- i servizi basati sul cloud;
- le tecnologie di mobile internet:
- le tecnologie web;
- i big data e i data analytics;
- gli algoritmi di intelligenza artificiale;
- la Robotics Process Automation (RPA);
- l’Internet of Things (IoT);
- le tecnologie di realtà virtuale e aumentata;
- la stampa 3D.
Come attuare una trasformazione digitale di successo dell’impresa
Greg Satell esperto in transformation & change e autore di numerose pubblicazioni in materia, in uno dei suoi saggi ha elencato quattro punti fondamentali per mettere in atto una transizione digitale di successo in azienda:
- Comprendere come la tecnologia possa fornire nuovi strumenti per migliorare il lavoro, la produttività e la creatività delle persone;
- Concentrarsi sugli obiettivi di business che devono essere chiari e raggiungibili piuttosto che focalizzarsi sulle specifiche tecnologie;
- Individuare inizialmente anche un piccolo cambiamento di un processo di trasformazione digitale che funga da ‘molla’ e sia capace di innescare progetti più complessi;
- Considerare la digital transformation come un percorso orientato al cambiamento continuo nell’ottica di una cultura della flessibilità, della dinamicità e dell’adattamento.
Quali sono gli elementi che possono rallentare il processo verso l’impresa digitale
Secondo quanto emerge dall’ultima edizione della ricerca Aruba Enterprise-Cionet, osservando gli aspetti più problematici del processo di digitalizzazione, si evidenziano alcune resistenze che possono rallentare l’attuazione della digital transformation in azienda:
- il 57% degli intervistati indica fattori culturali;
- il 54% la complessità dei processi organizzativi;
- il 52% i costi e tempi di implementazione delle soluzioni;
- il 19% la mancanza di competenze digitali interne all’azienda.
La transizione digitale nella pubblica amministrazione
La transizione digitale nella PA ha l’obiettivo di ridurre il divario esistente tra cittadini, aziende e pubblica amministrazione, permettendo la realizzazione di un’amministrazione digitale aperta che offra, agevoli e semplifichi la fruizione dei servizi pubblici attraverso tecnologie digitali facilmente utilizzabili, tali da garantire una relazione trasparente con i cittadini.
Si assiste da diverso tempo al progetto ambizioso e strategico di digitalizzare tutto l’apparato della pubblica amministrazione per far sì che il cittadino—sia privato che azienda—possa usufruire dei servizi amministrativi direttamente dal proprio PC o smartphone.
Tra i motivi del ritardo, troviamo lo scarso livello di innovazione nell’azione delle pubbliche amministrazioni, le carenti interazioni online tra amministrazioni e utenza, oltre alle numerose lacune nelle competenze digitali e nella formazione dei dipendenti pubblici.
Il PNRR come acceleratore della digitalizzazione della PA
Il processo di transizione digitale della pubblica amministrazione è destinato a subire una vigorosa accelerazione, anche perché è al centro del PNRR.
La missione del piano denominata Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura ha infatti come obiettivo generale l’innovazione del Paese in chiave digitale e la prima componente riguarda la digitalizzazione, innovazione e sicurezza della PA, grazie all’articolazione su tre settori di intervento:
- digitalizzazione della PA;
- modernizzazione della PA;
- innovazione organizzativa della giustizia.
Per questi tre settori, lo stanziamento complessivo delle risorse è pari a 11,75 miliardi di euro, mentre l’intero capitolo del PNRR dedicato alla digitalizzazione della PA ammonta complessivamente a 42,54 miliardi di euro e comprende un grande numero di interventi, che spaziano dai dati pubblici, passano per le infrastrutture digitali, e arrivano alla cybersicurezza e alla definizione delle competenze digitali di base.
Approfondimenti
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PDF)
Transizione 4.0: le opportunità del nuovo Piano da 24 miliardi
Credits
Immagine di Joshua Sortino su Unsplash